domenica 14 aprile 2013

CANTO SEDICESIMO, I FATTI DI PATROCLO

Achille accoglie l'idea di Patroclo di fargli vestire le sue armi per guidare i Mirmidoni contro i Troiani, insieme a tutti gli altri Achei, ma gli dice di non sbilanciarsi troppo e di limitarsi a incutere timore nel nemico, facendo finta di essere Achille. Il Pelide prega Zeus di far riuscire la missione di Patroclo e di farlo tornare offrendo vino in un rito. Il re degli dei decide di accettare la prima richiesta ma di negare la seconda. Infatti Patroclo fa strage di nemici, uccidendo tra gli altri Sarpedone, il re dei Lici figlio di Zeus, fino a che non è slealmente colpito da Apollo che lo stordisce e lascia che siano prima Euforbo con un colpo non mortale, e poi Ettore col colpo di grazia, a finirlo. Prima di morire, Patroclo profetizza a Ettore l'imminente morte per mano di Achille tornato a combattere.



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